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Luigi Boille – Frammenti Orfici

By 15 Gennaio 2020 Aprile 10th, 2020 No Comments

| LUIGI BOILLE – Frammenti Orfici

Tecnica

Maniera allo zucchero, Acquatinta, Ceramolle, Puntasecca.

Misure

2, misure: 190 x 250 mm.

Tiratura

Edizione: da 1/50 a 50/50 + 11 P.d’A. I/XI – XI/XI + 10 P.d’A. 1/10 – 10/10.

Carta

Graphia – Sicars 285 gr. – 330 x 480 mm.

Luigi Boille – Frammenti orfici, 2014

Luigi Boille incontra i frammenti orfici di Bruno Aller L’incisione del 2014 pensata per il “Club 365 Arte e Pensieri” di Roma sembra ripercorrere, nella sua trama segnica, i suggerimenti di una litografia realizzata nel 1958 a Parigi dove allora Boille risiedeva. Nel lungo e denso percorso dell’opera grafica, tra tempere, litografie e incisioni si ritrova una medesima dualità, ossia “il timbro originale di lirica, luminosa solarità” come lo specificò Guido Ballo nel’57, e secondo Pierre Restany nel ‘94 “l’impronta indelebile della sua scrittura, l’andamento sinuoso e frangiato dell’arabesco, come lo ha così bene definito Argan”. L’incisione Riflesso interiore segna l’inizio di un ritorno romano dell’attività di Boille, realizzata nella stamperia di Enzo Romero nel 1968; laboratorio di sperimentazione artistica. Nel ’71 Omaggio ad Ezra Pound, sette poemi di Ezra Pound con sette litografie presentate da Michel Tapié stampate dalla Grafica dei Greci e Ur, cinque poesie di Guido Ballo e cinque litografie di Luigi Boille con la presentazione di Cesare Vivaldi, edito da Luce Marinetti e Claude Giroux a New York; ancora, Cinque litografie modulate in giallo nel ’73 con un testo di Argan; per le edizioni Spatia di Bolzano nel 1980, ora ritmate da una griglia a quadretti, tre incisioni di Boille La règle qui corrige l’émotion, titolo del testo di Enzo Bilardello; e con il contributo di Gabriella Drudi nella cartella Effigies tenuesque figurae, cinque incisioni di Boille, Perilli, Scialoja, Strazza. Nell’82 Filiberto Menna descrive le 5 serigrafie di Energia dal “nucleo pronto ad esplodere e a disseminare il suo potenziale d’energia cosmica”. Dagli anni ’90 seguono molte incisioni con il segno in dialettica con lo spazio tra cui: Zoonube nella collezione Duale, quattro storie brevi di Bruno Conte, due incisioni di Luigi Boille tirate a mano da Sergio Pandolfini nel ‘97 e nel ’99 una poesia di Cesare Vivaldi I più minuti labirinti, con due incisioni di Luigi Boille. Nel 2005, Mario Lunetta accompagna, con un poemetto inedito Bacheca delle apparizioni, quattro acquetinte di Luigi Boille con l‘edizione raffinata di Manlio Monti, Il Salice di Locarno, per conto dei Bettoja Hotels. Anche Daniela Fonti nel 2006 con un testo inedito Una irrinunciabile vocazione alla pittura accompagna nella cartella “Poche sillabe” tre acquatinte stampate con torchio a mano da Saverio Brancorsini, che nel 2007 edita In ricordo di Vlado Gotovac, la poesia Inevitabile silenzio di Vlado Gotovac e un’acqua tinta su rame di Boille. Nell’ultimo ventennio, il segno del Maestro si è acquietato, solitario in uno spazio d’immenso allargato, un tocco zen, che la tecnica soffusa dell’incisione ancora di più, rivela. Ora avviene l’incontro con le poesie di Bruno Aller, incontro esistenziale, osmosi spirituale tra segni che affiorano e svaniscono e parole sussurrate e percepite in una musica di carta, dalle lastre di rame, di chiaroscuri condivisi di due artisti di generazioni distanti: l’incisione, il linguaggio del segreto della maniera a zucchero, dell’acqua tinta, della cera molle e della puntasecca che le unisce in una poetica fusione cartacea.

Nicole Calendreau Boille